Cari amici di Josway,
come ormai da tradizione, nell’augurarvi un felice 2024 vorrei salutarvi facendo il punto sull’anno che si è appena chiuso. È stato un anno in cui Josway ha continuato a crescere e a sviluppare nuove iniziative, come la media partnership con TEDxForteDeiMarmi e la consueta partnership con Fermhamente, il Festival della Scienza di Fermo, che quest’anno ha portato a due novità: 1) una serie di video in fase di pubblicazione (è stato inaugurato un canale Josway_video su YouTube) 2) due articoli di Silvia Benvenuti esplicitamente pensati per Fermo (Alla scoperta di Fermo in 10 tappe e La matematica di Fermo).
Novità nella novità, i contenuti del primo di questi due articoli sono stati georeferenziati e inseriti nell’App Tabui, altro partner strategico di Josway, con cui siamo solo all’inizio del percorso. Qui un altro contenuto più recente pensato per la stessa app. I contenuti pubblicati su Tabui saranno convogliati sul portale del Ministero del Turismo Italia.it
Alcuni contenuti di Josway, inoltre, sono stati citati da Wikipedia, e credo che molti altri articoli meritino questa collocazione, penso per esempio all’indimenticabile serie di Furio Honsell sui numeri naturali, reali, immaginari e surreali, e a tanti altri.
Dal Castello di Rivoli al Cern
L’anno si è aperto e si è chiuso con due esperienze all’intersezione tra arte e scienza, a gennaio con Olafur Eliasson (lo ammetto, questo post – così come la relativa esperienza, a cui si mantiene fedele – è stato particolarmente psichedelico) e a dicembre con una visita al nuovo Science Gateway progettato da Renzo Piano al Cern di Ginevra, dove abbiamo incontrato la curatrice artistica Monica Bello. In più, la scorsa estate, abbiamo raccolto un’intervista a Guido Tonelli sul suo confronto con Michelangelo Pistoletto, in particolare su un tema caro a entrambi, quello delle origini.
Con Dante Alighieri e Italo Calvino
Ma la novità più rilevante dell’anno, dal punto di vista dei contenuti, è l’inaugurazione del nuovo filone di Scienza&Letteratura con Gian Italo Bischi, che con competenza e leggerezza ha completato due memorabili serie, una sulla scienza della Divina Commedia e una su Italo Calvino. Leggetele, e ammirate le illustrazioni create per l’occasione da Giorgia Gigì, ne vale la pena.
Tra l’altro l’articolo Italo Calvino e la poetica della sostenibilità è stato il più letto dell’anno, e sospetto che qualcuno abbia anche “rubato” il titolo. O forse è una strana coincidenza, chissà.
Gian Italo Bischi ha anche scritto due sorprendenti articoli su Urbino, che per uno scherzo del destino si sviluppano entrambi attorno al tema del doppio: I due rinascimenti di Urbino (Quello vero e il periodo di Carlo Bo) e Due fratelli, due castelli (Federico e Ottaviano da Montefeltro, il Palazzo Ducale di Urbino e il castello di Sassocorvaro).
Non può essere che Urbino un palazzo che anziché sorgere entro le mura d’una città contiene una città tra le sue mura
(Italo Calvino, Le città invisibili, 1972)
L’autore è stato talmente avvincente nella narrazione – ed è questo che mi aspetto dagli autori di Josway, che ti portino con sé – che mi ha convinto ad andare sul posto a vivere l’esperienza. Le foto lo dimostrano.
Da Berenice nel deserto alla Domus Aurea
Viaggio nel corpo umano
Lo spirito guida della matematica italiana
Pi greco e Napoleone
Due appuntamenti fissi sono diventati ormai i post di Furio Honsell sul pi greco, nella giornata mondiale dedicata a questo numero iconico della matematica (il 3/14 di ogni anno) e quello di Aldo Carioli su Napoleone all’Isola d’Elba. Quest’ultimo, normalmente proposto il 5 maggio, quest’anno è stato ripresentato anche in occasione dell’arrivo nelle sale del film di Ridley Scott.
Arriva l’intelligenza artificiale multisensoriale
Si parla molto di intelligenza artificiale, e si è parlato molto anche di Gemini, la nuova AI di Google. Molti si sono focalizzati sui parametri tecnici, spesso senza cogliere la sua vera portata innovativa, basata sul fatto che si tratta di un modello progettato specificamente per affrontare dati multimodali, potremmo dire “multisensoriali”. Su Josway ne ha parlato Elena Cuoco, responsabile dell’ufficio di Data Science dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO), che dice: «La multimodalità è il modo con cui il cervello interpreta le situazioni e agisce di conseguenza. Immaginate un video senza audio o un testo senza musica: perderebbero gran parte della propria forza espressiva, perché sono proprio le diverse modalità in input che ci consentono di trarre conclusioni e di comprendere appieno il contesto».
Perdersi in un labirinto e… trovare un tartufo
Per concludere, due esperienze che raccomando a tutti: un giro nel Labirinto di Franco Maria Ricci, il più grande del mondo e la cerca del tartufo, nella stagione autunnale, ad Alba. Ovviamente con mangiata finale!
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