La via della luce 3 (neuroscienze)

Che cosa accade nel cervello durante la meditazione? Per trovare una risposta, abbiamo partecipato allo spettacolo Meditation Rave di Daniel Lumera. Ecco che cosa abbiamo scoperto.

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La via della luce 3 (neuroscienze)

Che cosa accade nel cervello durante la meditazione? Per trovare una risposta, abbiamo partecipato allo spettacolo Meditation Rave di Daniel Lumera. Ecco che cosa abbiamo scoperto.

Siamo al FlavioLucchiniArt Museum, a Milano, e abbiamo appena partecipato a una sessione di meditazione collettiva con Daniel Lumera, come abbiamo raccontato in un precedente articolo. Ora siamo con Luca Ascari, Chief Technology Officer e co-fondatore di Henesis, l’azienda – spin off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – che ha sviluppato la tecnologia necessaria a visualizzare l’attività cerebrale di Lumera, quella che è stata proiettata su uno schermo durante la meditazione. Ascari è un ingegnere elettronico che ha già completato un dottorato in bioingegneria alla Scuola Superiore Sant’Anna ed è ora studente di secondo dottorato in neuroscienze all’Università di Parma, dove fa parte del gruppo di Giacomo Rizzolatti che ha scoperto i neuroni specchio.

Di che cosa si occupa la vostra startup?

Ci occupiamo di tecnologie al servizio dell’uomo. Soprattutto nella prospettiva di un innalzamento dell’età media, ci occupiamo di mantenere, di migliorare e di recuperare la qualità della vita che, a causa per esempio di un’operazione o di una malattia, rischia di essere persa. Abbiamo un approccio olistico dal punto di vista motorio, cognitivo ed emozionale. Quindi meditazione, mindfulness… queste tecniche sono una parte importante del benessere. E poiché noi ci occupiamo di tecnologia, abbiamo sviluppato tecnologie per misurarne gli effetti.

Come funziona la fascia che ha indossato Lumera durante la meditazione?

La fascia raccoglie e registra l’attività del cervello, quindi fa un’elettroencefalografia con un numero ridotto di contatti elettrici, però con qualità alta: è una qualità clinica, sostanzialmente. Da questi segnali vengono estratte alcune caratteristiche tipiche delle varie fasi della meditazione, che vengono evidenziate sullo schermo. Per quest’occasione abbiamo voluto creare un’opera d’arte visiva; ma dietro c’è uno studio e un’analisi dei segnali generati dal cervello umano durante la meditazione.

Quali sono i principali segnali che vengono registrati?

Quello che si registra sono oscillazioni elettriche corrispondenti ai ritmi corticali, che hanno una certa energia nelle varie bande di frequenza. Per esempio, basta chiudere gli occhi perché un’oscillazione a una frequenza di circa 10 Hz (chiamata “banda alfa”) emerga dal rumore di fondo nella zona occipitale, sede della corteccia visiva. L’aumento dell’energia è legato al fatto che la corteccia, in quel momento, non sta elaborando segnali visivi, lasciando così la popolazione neuronale nel suo stato di riposo, che è oscillatorio “all’unisono” (in fase), a quella frequenza.
A seconda della capacità di andare più a fondo nella meditazione, si potrebbe avere un allargamento di queste onde alfa verso il lobo frontale. Inoltre, c’è normalmente un aumento delle onde theta, quelle lente (circa 5 Hz), partendo dai lobi parietali per poi interessare tutto il cervello. E le onde beta (attorno ai 20 Hz), firma tipica di attivazione del sistema motorio, cioè di quando prepariamo o coordiniamo i movimenti, normalmente scendono durante tutta la fase meditativa, fin quasi a scomparire nelle fasi più profonde. La nostra interfaccia grafica permette di visualizzare queste cose in tempo reale.

TEDx di Luca Ascari sulla percezione artificiale a servizio dell’uomo.

E qual è l’elemento più caratterizzante della meditazione che abbiamo appena svolto?

L’aumento delle onde theta, insieme con l’attenuazione delle onde beta e delle onde alfa. Queste ultime si concentrano nella parte frontale.

Si concentrano lì perché Lumera dice di portare l’attenzione nella parte alta del cranio?

Difficile a dirsi: dipende anche da come una persona riesce o meno a immaginare questa fase. Le persone “visive”, per esempio, utilizzano molto la vista, e la modulazione delle onde alfa potrebbe esserne un marcatore. La corteccia funziona anche se non stiamo vedendo effettivamente con gli occhi, si attiva anche con l’immaginazione.

La fase di respirazione invece che effetto ha?

La fase di respirazione genera normalmente oscillazioni ampie sincronizzate con il respiro in tutte le frequenze, considerate in parte come artefatti di natura muscolare, in parte come attività corticale volta alla coordinazione cognitiva di movimenti non normalmente effettuati. In Daniel, però, che è un meditatore con grande esperienza, il cervello riesce a rimanere quieto anche durante questa fase, come se  la coordinazione motoria restasse a livello sottocorticale, non coinvolgendo la corteccia, che quindi permane nello stato di quiete, meditante.

E la fase del mantra?

La fase del mantra è complessa. L’abbiamo vista bene al MAXXI di Roma: si vedeva che le fasi del so-ham mostravano un aumento e una diminuzione dell’attività. Questo è il segnale che visualizziamo, dargli una spiegazione neuroscientifica è però oltre il nostro scopo, e non è detto che sia possibile. Sappiamo alcune cose sul cervello, molte altre restano sconosciute.

Tutto questo, allora, alla fine che ci dice?

Ci dice che il cervello meditante subisce alcune modificazioni autoindotte, quindi il cervello ha la possibilità di modificare sé stesso e di abbassare il livello di attività disorganizzata per favorire un livello di attività più organizzata.

 

Link e approfondimenti

  • La prima parte dell’articolo (prologo e intervista) e la seconda (l’esperienza).
  • Il sito dell’evento Meditation Rave.
  • Il libro 28 respiri per cambiare vita (Mondadori), di Daniel Lumera.
  • Il nuovo libro di Daniel Lumera, Come se tutto fosse un miracolo (Mondadori), in libreria dal 2 aprile 2024.
  • Il libro Il cervello di Siddhartha (Rizzoli), di James Kingsland.
  • Il sito del FlavioLucchiniArt Museum, che ha ospitato l’evento.
  • Il sito di Henesis, la startup che ha realizzato le tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale usate nell’evento.
Andrea Parlangeli
Andrea Parlangeli
Andrea Parlangeli è fisico (PhD) e giornalista, caporedattore del mensile Focus. Appassionato di scienza, tecnologia e innovazione, nel 2019 ha conseguito un Executive MBA presso il MIP/Politecnico di Milano. Ha scritto diversi libri, tra cui Uno spirito puro. Ennio De Giorgi, genio della matematica (Milella 2015, Springer 2019) e Viaggio all’interno di un buco nero (StreetLib, 2019). È stato curatore di La nascita imperfetta delle cose (Rizzoli 2016) di Guido Tonelli, sulla scoperta del Bosone di Higgs; La musica nascosta dell’universo (Einaudi 2018) di Adalberto Giazotto, sulla scoperta delle onde gravitazionali ; Benvenuti nell'Antropocene (Mondadori, 2005) del premio Nobel Paul Crutzen, padre del termine "antropocene" .

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