La via della luce 2 (l’esperienza)

Come si raggiunge il benessere più profondo con la meditazione? E che cosa accade nel cervello? Per trovare una risposta, abbiamo partecipato alla performance Meditation Rave di Daniel Lumera. Ecco che cosa è successo.

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La via della luce 2 (l’esperienza)

Come si raggiunge il benessere più profondo con la meditazione? E che cosa accade nel cervello? Per trovare una risposta, abbiamo partecipato alla performance Meditation Rave di Daniel Lumera. Ecco che cosa è successo.

Siamo in un’ampia stanza bianca, seduti ciascuno sul suo tappetino, in attesa che la performance cominci. Alle pareti, immagini di donne con il burqa del FlavioLucchiniArt Museum, dove si svolge l’evento. Daniel Lumera, in abito blu, con in testa la fascia che registra la sua attività cerebrale, siede nella posizione del loto su un divano bianco, di fronte a una platea di qualche decina di persone. Si prova il microfono, si aggiustano gli altoparlanti, la gente si mette in ascolto. Il Meditation Rave sta per cominciare.

Premessa 1. Fa bene

Daniel comincia a parlare. Ci accompagna per mano nella pratica, ma non prima di aver speso due parole sui benefici della meditazione. «Fa molto molto bene», spiega: «Ci rigenera, incide sul tono d’umore, sulla salute mentale, sugli stati depressivi, sugli attacchi d’ansia, sugli attacchi di panico. E in più potenzia le capacità cognitive, quindi la memoria, l’attenzione, la capacità creativa. Tanto che l’Organizzazione Mondale della Sanità (Oms) l’ha inserita tra i tre pilastri del benessere, dopo la corretta alimentazione e il corretto movimento fisico».

Premessa 2. Non cercare la convenienza

La meditazione non deve essere pensata in modo opportunistico. «Non dovremmo essere spinti a meditare per convenienza, perché poi stiamo meglio», chiarisce Lumera. «La meditazione è un’arte nobile, che ha millenni di storia e che ci spinge a realizzare un aspetto molto profondo di noi, che è collegato con il proposito della nostra vita, con il senso di noi stessi, con il senso dell’esistenza. E per farlo abbiamo bisogno di silenzio, abbiamo bisogno di contemplazione, abbiamo bisogno di ascolto».

Premessa 3. Che cosa accadrà

Quello che ci accingiamo a fare sarà seguire una sequenza che Lumera definisce “perfetta”. «Incide su quattro neuromodulatori: il primo è la dopamina, che è l’ormone legato ai desideri e alle dipendenze, anche quelle psicologiche e relazionali. Poi stimoleremo l’epinefrina attraverso una particolare forma di respirazione. Quindi entreremo nella fase più contemplativa e verrà stimolato il rilascio di serotonina, l’ormone della felicità. E infine, nella fase di gratitudine finale, l’ossitocina, che è l’ormone dell’amore».

Premessa 4. Mantra d’autore

Nella seconda delle quattro fasi useremo un mantra molto diffuso – So Ham, il mantra del respiro – che merita due precisazioni. La prima riguarda il significato. Il mantra deriva infatti da un verso in sanscrito delle Upaniṣad: “La luce che è la forma più bella, io l’ho vista. Io sono ciò che Lei è. Io sono Quello!”. So Ham vuol dire letteralmente “Io sono quello”, cioè “Io sono la luce”.

La seconda precisazione riguarda il fatto che ci aiuteremo con un suono a 432 Hz creato da Alessandro De Rosa, allievo di Ennio Morricone.

Meditazione So Ham a 432 Hz di Daniel Lumera; la musica è di Alessandro De Rosa (durata 7 ore).

Premessa 5. Attività cerebrale e visualizzazione

Una peculiarità della performance è il fatto che l’attività cerebrale di Lumera apparirà su uno schermo pensato come un’opera d’arte. A spiegare come funziona è Luca Ascari, co-founder della startup Henesis. «Questa è una rappresentazione artistica di ciò che succede nel nostro cervello», esordisce Ascari. «I colori rappresentano la potenza dei segnali elettrici che la fascia sta registrando. Quando una zona diventa blu vuol dire che lì c’è un abbassamento dell’attività elettrica. Quando è rossa, vuol dire che c’è un innalzamento».

Ascari punta ora l’attenzione su un cerchio, anch’esso marcato da colori, che circonda la raffigurazione del cervello. «Qui intorno abbiamo rappresentato in modo un po’ astratto 3 caratteristiche dei segnali elettrici delle varie fasi della meditazione», dice. «Sono caratteristiche estratte dalle basse frequenze, dalle medie frequenze e dalle alte frequenze. Il cervello durante la meditazione entra in varie fasi, che possono essere riconosciute nei segnali che registriamo».

Sarebbe tutto bellissimo. Ma, come nota lo stesso Ascari, chi segue Daniel Lumera nella meditazione, trovandosi a occhi chiusi non potrà vedere che cosa succede nello schermo.

Meditazione in 4 fasi

Daniel ringrazia Felicia Cigorescu, curatrice dell’evento. E avvisa che, durante il ciclo di respirazione, è normale che si avverta un eccesso di ossigenazione ed eventualmente un po’ di vertigine. In tal caso, è importante seguire il proprio ritmo. Tutto è chiarito, il Meditation Rave ha inizio.

locandina
La locandina dell’evento (Meditation Rave_@FLA Museum_02.03.2024).

Primo ciclo di respiro

«Siediti in una posizione comoda, con la colonna vertebrale eretta». È il più classico degli inizi. «Fai un profondo respiro, chiudi gli occhi. Porta tutta la tua attenzione al respiro, alla sensazione che in questo preciso istante l’aria crea entrando e uscendo dalle tue narici». Comincia così un ciclo di 28 respiri. Il ritmo è serrato, non c’è pausa tra un’inspirazione e un’espirazione. L’aria entra ed esce come in un soffietto. Provo un senso di ebrezza e di vertigine, ma riesco a tenere il ritmo.

Secondo ciclo di respiro

Dopo un’inspirazione e un’espirazione più lente e profonde, seguite da un momento di apnea, arriva un piccolo premio. «Libera il respiro totalmente. Porta l’attenzione oltre il capo, nello spazio vuoto sopra di te. Senti espansione nel silenzio. Senti come una pioggia di luce, di vita, che discende dall’alto, che porta pace, presenza, armonia, giustizia, verità, amore».

Piccola pausa. E comincia un secondo ciclo di 28 respiri, per il quale è richiesta maggior consapevolezza e maggior profondità. Penso a quanta esperienza abbia Lumera, che riesce a contare, a condurre e a rilassarsi.

Ciclo del So Ham

È arrivato il momento del mantra. Sono un po’ stordito, ma presente. Mi sembra che stia andando bene. «Ascolta i suoni delle mie parole. Porta tutta la tua attenzione a 3 centimetri sopra il capo. Pronunceremo adesso il suono So Ham. Insieme. Soooo haaaam». E via così, per 28 volte. Il mantra è un potente mezzo di concentrazione. Aiuta a focalizzare l’attenzione, a regolare il respiro, a svuotarsi dei pensieri. E al tempo stesso induce vibrazioni che ci portano in risonanza con il nostro stesso corpo, con gli altri corpi, con tutte le anime presenti nella sala.

A un certo punto la vibrazione finisce, e si rimane nel silenzio, nella luce.

In meditazione

Se tutto va bene, questo dovrebbe essere il culmine della meditazione. «Porta tutta la tua attenzione nella fontanella alla sommità del tuo capo», dice Lumera. «Tutto il tuo essere è lì. E rimani nel silenzio, nella presenza, nella pura consapevolezza di essere. Esattamente nella sommità del tuo capo. Entra adesso in uno stato di presenza, senza fare più nulla». Tra una frase e l’altra scorrono i minuti, o forse i secoli. Il tempo è alterato, lo spazio si è dissolto. Tutto è luce. «Lentamente, appoggiamo le nostre mani nel cuore, mantenendo gli occhi chiusi. E prendiamo contatto con il cuore. Fai un sorriso al tuo cuore e senti il tuo cuore che ti sorride».

Grazie

Si esce da questo momento solare come da un grembo materno. Ed ecco che avviene qualcosa di inatteso. Daniel ci dice di pensare a una persona amata. «Non importa che sia accanto a te in questo pianeta. Può essere tua madre, tuo padre, un figlio, una sorella, un compagno, una compagna, un amico». Ci chiede di chiamarla e di pensarla mentre sorride e si avvicina. «E avvolgendo le tue parole con dolcezza, con delicatezza, dille “grazie”. Grazie. Grazie per ogni istante che ci è stato concesso, grazie per ogni abbraccio, grazie per il dolore, grazie per l’amore, grazie per ogni respiro, grazie per tutto ciò che è stato. Grazie per essere stato presente nella mente, grazie per il dono della tua vita. E adesso digli “io ti libero”. Inspira, espira, apri le mani e lasciala andare. Guardala mentre vola via, mentre va nel luogo più bello, più luminoso»… Grazie. Grazie.

(Continua)

 

Link e approfondimenti

  • La prima parte dell’articolo (prologo e intervista).
  • Il sito dell’evento Meditation Rave.
  • Il libro 28 respiri per cambiare vita (Mondadori), di Daniel Lumera.
  • Il nuovo libro di Daniel Lumera, Come se tutto fosse un miracolo (Mondadori), in libreria dal 2 aprile 2024.
  • Il libro Il cervello di Siddhartha (Rizzoli), di James Kingsland.
  • Il sito del FlavioLucchiniArt Museum, che ha ospitato l’evento.
  • Il sito di Henesis, la startup che ha realizzato le tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale usate nell’evento.
Andrea Parlangeli
Andrea Parlangeli
Andrea Parlangeli è fisico (PhD) e giornalista, caporedattore del mensile Focus. Appassionato di scienza, tecnologia e innovazione, nel 2019 ha conseguito un Executive MBA presso il MIP/Politecnico di Milano. Ha scritto diversi libri, tra cui Uno spirito puro. Ennio De Giorgi, genio della matematica (Milella 2015, Springer 2019) e Viaggio all’interno di un buco nero (StreetLib, 2019). È stato curatore di La nascita imperfetta delle cose (Rizzoli 2016) di Guido Tonelli, sulla scoperta del Bosone di Higgs; La musica nascosta dell’universo (Einaudi 2018) di Adalberto Giazotto, sulla scoperta delle onde gravitazionali ; Benvenuti nell'Antropocene (Mondadori, 2005) del premio Nobel Paul Crutzen, padre del termine "antropocene" .

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