Il doppio volto del koala

Questi sorprendenti marsupiali hanno un doppio pene, una doppia vagina e una doppia personalità: placidi e pigri di giorno, sessualmente brutali (nella stagione degli amori) di notte.

-

Il doppio volto del koala

Questi sorprendenti marsupiali hanno un doppio pene, una doppia vagina e una doppia personalità: placidi e pigri di giorno, sessualmente brutali (nella stagione degli amori) di notte.

Tutti si aspettano un certo temperamento e una grande virilità da parte del leone, dell’elefante marino e del gorilla. Ma anche i più carini e coccolosi degli animali possono essere molto determinati quando si parla di sesso. Lo sapevate, per dirne una, che il tenero koala australiano (Phascolarctos cinereus) può quasi rivaleggiare con gli elefanti marini per sgradevolezza e maleducazione, quando arriva il momento di riprodursi?

Pigro, ma con gli artigli

A vederlo il koala non trasmette esattamente una sensazione di dinamismo e di intraprendenza. Non è un animale che “aggredisce la vita” a morsi. Mangia solo una cosa: foglie di eucalipto. Purtroppo questo cibo non è molto nutriente, quindi i koala devono risparmiare energie: passano spesso più di 16 ore al giorno “a riposo”, aggrappati ai rami. E anche il loro cervello ha dimensioni limitate rispetto al corpo. Ma il koala sa mascherare molto bene queste deficienze (essere pigro e indubbiamente stupido) e nella maggior parte dei casi sembra il tipico animale carino e rispettabile, perché assomiglia a un piccolo orso arboricolo con un bel nasone e grandi orecchie a semicerchio. In alcuni casi un individuo addomesticato può anche farsi prendere in braccio dai turisti, sotto la supervisione di un ranger, fingendo di essere tenero. Ma basta uno sguardo alle sue unghie, che sembrano gli artigli di una tigre, o sentire le sue vocalizzazioni, per capire che questo marsupiale nasconde un lato oscuro.

Un koala passa fino al 90% del tempo a dormire, il 10% a mangiare

1024px-Koala_Queensland
I koala, con un apparato digerente specializzato, si nutrono esclusivamente di foglie di eucalipto (CC BY-SA 2.0).

Un verso brrrutto

E infatti appena si parla di sesso il koala cambia radicalmente carattere. I maschi passano di albero in albero alla ricerca delle femmine, emettendo una serie di “richiami” territoriali, suoni terrificanti che ricordano un mix tra un rutto e il bramito di un cervo (ascolta qui). Queste vocalizzazioni, che spesso vengono emesse di notte risultando ancora più spaventose, sono prodotte da una struttura nella laringe. Qui si cela un secondo set di corde vocali, che potenzia le emissioni sonore liberando suoni a bassa frequenza che viaggiano per chilometri nella foresta. Ad ascoltare con particolare attenzione questi versi sono le femmine, che cercano preziose informazioni sull’identità e sulle dimensioni dell’autore.

Colpi da pornodivo

Il frastuono può però attirare anche altri maschi che, se si sentono abbastanza in forma, possono sfidare con entusiasmo il rivale a suon di versi e perfino di morsi e unghiate. Il più delle volte la tenzone canora è sufficiente. E sono le femmine a decretare il successo… non prima di essersi avvicinate per verificare che i pretendenti siano davvero all’altezza della situazione. Troppo tardi: una volta che la femmina si è avvicinata abbastanza, lui prende in mano la situazione, si fa sotto rapidamente e comincia ad annusarla per valutarne lo stato riproduttivo. Anche se lei a questo punto ha cambiato idea, non esiste più margine di manovra: lui la afferra e fa quello deve fare. La copre da tergo, la morde sul collo e rilascia una serie di profondi colpi pelvici degni di un pornodivo per poi lasciarsi scivolare in basso una volta raggiunto l’orgasmo, meno di un minuto dopo. A volte rafforza la prestazione emettendo alcuni dei suoi richiami.

La femmina può tentare di liberarsi, ma l’impresa non è facile, quindi di solito rimane passiva con un’espressione del tipo “Chi me l’ha fatto fare?”.

Koala
Un koala su un albero della gomma (CC BY-SA 4.0).

Fronte-retro

Come se questo non bastasse, i koala, così come i canguri e molti altri marsupiali, hanno un curioso pene bifido, con un’unica asta divisa in due terminazioni che vengono usate contemporaneamente. Lo scroto con i testicoli, invece, è grottescamente collocato sulla pancia di fronte al pene, e non sul retro (se il koala è in piedi, lo scroto è sopra, e non sotto).

Le femmine, per non essere da meno, hanno due vagine, collegate ad altrettanti uteri… anche se dall’esterno non si nota nulla e si vede una semplice fenditura.

Come una caramella

Che senso ha un sistema così complicato? I marsupiali sono un gruppo di mammiferi primitivi, in cui le femmine sono prive della grande vagina dei mammiferi placentati. Quest’ultima consente di dare alla luce piccoli di grandi dimensioni, già ben sviluppati. I marsupiali, invece, presentano una gestazione molto più breve dei mammiferi “evoluti”, e danno alla luce figli precoci di piccolissime dimensioni, che infatti devono passare i primi mesi nel marsupio. Nel caso del koala, il neonato è privo di pelo, cieco, indifeso e incredibilmente piccolo: misura appena 2 centimetri e pesa meno di un grammo, le dimensioni di una caramella. Si accresce grazie al latte materno, ma impiega molto tempo a mettere su peso: prima di uscire dal marsupio passeranno più di sei mesi.

Zainetto vivente

Poi il piccolo passerà in spalla alla mamma, trasformandosi in quello zainetto vivente che ha avuto tanta fortuna nell’immaginario umano. Negli anni Ottanta e Novanta erano di gran moda tra le bambine gli zaini a forma di cucciolo di koala, poi affiancati da altre specie carismatiche – che curiosamente risultano sempre sessualmente disturbate (torneremo sull’argomento) ­– come delfini, panda e pesci pagliaccio.

360px-GOR_Koala
Una madre con il suo cucciolo (CC BY-SA 3.0).

Uno alla volta

Se vi siete chiesti perché i koala abbiano un solo piccolo, viste le dimensioni microscopiche alla nascita, ecco la risposta: una volta cresciuto, all’interno del marsupio non ci sarebbe spazio per più di un cucciolo. Per questo la nascita di due fratelli è un evento piuttosto raro.

Fa bene, la pappa

Inoltre, il giovane non può digerire subito le foglie di eucalipto, quindi la madre gli offre una pappa che contiene i suoi escrementi. In questo modo può “trasmettere” al figlio le colonie batteriche dell’intestino che lo aiuteranno nella digestione dell’immangiabile eucalipto. È un sistema ripugnante, ma funziona molto bene, perché questi batteri non possono essere trasmessi con il latte.

Dopo un anno, finalmente il piccolo è indipendente e, se tutto va per il verso giusto, può sperare di vivere altri dieci anni.

Tanto amati

Nonostante le loro malefatte, i koala sono la specie simbolo dell’Australia, assieme ai loro parenti canguri. Sono stati protagonisti di campagne pubblicitarie, cartoni animali e canzoni. Sono stati riprodotti in francobolli (già nel 1930), borse (i già citati zainetti, ancora oggi diffusi), e pupazzi di ogni forma e dimensione, venduti in milioni di copie. Ma restano animali pigri e sonnolenti, in attesa solo della buona occasione per trasformarsi in insospettabili maniaci in una notte della stagione degli amori.

Link e approfondimenti
Un breve video del National Geographic.

Francesco Tomasinelli
Francesco Tomasinellihttp://www.isopoda.net
Francesco Tomasinelli è fotogiornalista specializzato in scienza, viaggio e natura. Laureato in scienze ambientali, ha scritto e illustrato con le sue immagini 7 libri su animali e aree protette, oltre ad aver progettato mostre scientifiche per musei in tutta Italia. Lavora anche come consulente in studi sulla biodiversità e opere di miglioramento ambientale, ed è ospite regolare della trasmissione di Rai3 GEO come esperto di animali ed ecologia.

Il viaggio più estremo

CoverI Buco Nero

Primo piano

Categorie più popolari

Recent comments