L’Eros e i cinque sensi (5): il gusto

Si dice che il gusto anticipi il sesso poiché permette di assaporare meglio l’intimità. Tutto vero, a cominciare dal bacio.

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L’Eros e i cinque sensi (5): il gusto

Si dice che il gusto anticipi il sesso poiché permette di assaporare meglio l’intimità. Tutto vero, a cominciare dal bacio.

Il gusto, tra i cinque sensi, è il più edonistico e “carnale”; il suo stretto legame con l’eros è stato spesso rappresentato nel cinema e nella letteratura. In un celebre episodio della serie televisiva Sex and The City, per esempio. la protagonista Samantha Jones attende il ritorno del suo compagno sdraiata sul tavolo nuda e ricoperta di sushi: una pratica che nasce in Giappone e prende il nome di Nyotaimori, “body sushi”.

Questione di chimica

In diverse lingue e culture si usa uno stesso termine per riferirisi al cibo e al sesso; come il verbo “consumare” nella lingua italiana, e l’espressione gergale “comer” in Brasile. Sono molte anche le metafore gustative: “rimanere digiuni”, “mangiare con gli occhi”, “avere appetito” e così via. D’altra parte il gusto, come e più dell’olfatto, è classificato come un senso “chimico”, che viene attivato dalla presenza di alcune molecole. Gusto e olfatto si sono infatti sviluppati parallelamente da un punto di vista evoluzionistico, tanto che quando ci piace intensamente l’odore di una persona quasi sicuramente risulterà inebriante anche il sapore dei suoi baci e del suo corpo.

Soprattutto per il genere femminile, il gusto è rilevante per attivare e mantenere il desiderio sessuale. Ne sono una chiara testimonianza alcune delle principali manifestazioni dell’attrazione che vengono mediate proprio dalla bocca e dalle sue terminazioni nervose: si pensi, per esempio, alla sensazione di farfalle nello stomaco, all’eccesso o all’improvvisa assenza di salivazione quando si ha un appuntamento romantico, al “blocco dello stomaco” come metafora di agitazione e trepidazione per l’incontro con una persona desiderata. Nella saliva è anche presente un elevato tasso di testosterone, che è l’ormone protagonista dell’attivazione e del potenziamento del desiderio sessuale: quando due persone che si piacciono si baciano, le papille gustative di entrambe vengono stimolate, scambiano testosterone e inviano al cervello segnali di eccitazione.

Nel cervello

Tutto questo non deve stupire, se si considera che cibo e sesso attivano le stesse aree cerebrali. Ebbene sì! Il comportamento sessuale e il comportamento alimentare condividono alcuni neurotrasmettitori come la serotonina (l’ormone del piacere e della felicità), alcune aree cerebrali comel’ipotalamo e l’utilizzo di identiche molecole.

Questa condivisione nasce principalmente dal fatto che alimentarsi e avere rapporti sessuali sono bisogni primari e fisiologici in ciascun individuo.

Che venga soddisfatto il bisogno di nutrirci o quello di avere un rapporto sessuale, il cervello rilascia comunque lo stesso neurotrasmettitore, la dopamina, che è infatti associata al desiderio, alla passione e alla motivazione ad agire per raggiungere un obiettivo che porti sensazioni di piacere e soddisfazione.

La liberazione della dopamina è inoltre coinvolta nella regolazione dei circuiti emozionali del piacere e della ricompensa. Ne consegue che le esperienze piacevoli e gratificanti verranno apprese e memorizzate portando l’individuo a ricercare nuovamente quelle sensazioni e il modo in cui le hanno raggiunte, alimentando così il circuito della gratificazione e della ricompensa.

È per questo che uno squilibrio di dopamina o del circuito di gratificazione può causare un malessere fisico e/o psicologico e interferire così sia nell’ambito della sessualità, sia in quello dell’alimentazione.

Panna e peperoncino

Nell’immaginario erotico collettivo sono molti gli alimenti che vengono investiti di un significato erotico: stiamo parlando dei cosiddetti cibi afrodisiaci. Basti pensare alla classica accoppiata “fragole e panna” o “fragole e cioccolato”.

Queste combinazioni sensoriali gustative diventano ancora più interessanti quando accostate al pensiero di assaporare, leccare e condividere questi cibi golosi sul corpo del/la partner.

Per questi scopi, si trovano facilmente in commercio pitture commestibili (per esempio al cioccolato), dotate anche di pratico pennino per “disegnare” parole sensuali sul corpo dell’amato/a e cancellarle subito dopo, gustandosi l’esperienza. Oltre a permettere di esplorare stimolazioni diverse dal solito, queste idee sensoriali alternative permettono di dare sfogo alla creatività e stimolare la passione nella coppia, dando nuovi spunti per riaccendere l’intimità.

Non solo il cioccolato e le fragole sono considerati cibi afrodisiaci: le pietanze piccanti a base di peperoncino, spezie o wasabi rientrano nell’immaginario sessuale di molte persone. Queste esperienze gustative estreme possono spingersi fino al limite del sado-masochismo, facendo sperimentare ai partner sensazioni di “dolore” vissute come fulcro della soddisfazione e dell’appagamento.

Ma non è finita qui. Anche gli alcolici, così come il ghiaccio, possono essere utilizzati come strumenti di erotismo: versare bevande fresche o poggiare cubetti di ghiaccio su alcune zone erogene del corpo, come l’ombelico o il seno, è un’esperienza apprezzata da molti per la sua natura piacevole e rinfrescante (attenzione però a non esagerare con le zone più delicate del corpo).

Per concludere, possiamo dire che il gusto si rivela uno strumento importante per amplificare e arricchire l’esperienza sessuale. L’appetito sessuale e quello alimentare si possono mescolare, fondere, confondere, regalando così sensazioni uniche, dolci, golose, piccanti e intense.

Chiara Maggio – Psicologa clinica e co-founder di Green Vibes, piattaforma online dedicata alla sessualità sostenibile per l’ambiente e per la persona.

 

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