Tutti ricorderanno il libro 50 sfumature di grigio, il primo di una popolare trilogia che ha avuto enorme successo di pubblico descrivendo sensazioni e dinamiche che abitano la fantasia di lettrici e lettori. In un passaggio del libro, si legge come il protagonista Christian inizi con l’accarezzare il volto di Anastasia… e “continuò a esplorare il suo corpo con le mani, con una maestria che rivelava una profonda connessione e una conoscenza intima. Ogni carezza era studiata, mirata a suscitare una risposta da lei. Le sue dita scorrevano sulla pelle di Anastasia, risvegliando sensazioni che andavano al di là del semplice piacere fisico”. In questa scena il tatto è il medium del legame affettivo ed erotico tra i due personaggi. Come possiamo spiegare questa potenza che risiede nelle nostre mani e nella nostra pelle, e che diventa linguaggio? Quali possibilità ci offre il terzo dei sensi esplorato in questa serie?
Come un linguaggio
Il senso del tatto permette esperienze sensoriali complesse che vanno oltre la semplice percezione fisica. Esso sembra possedere un proprio linguaggio, che trasmette messaggi precisi sia a se stessi che agli altri. Il tocco sensuale, in particolare, è correlato ad aree cerebrali specifiche che sono state oggetto di studio in diverse ricerche.
Connessioni cerebrali
Una recente meta-analisi, condotta nel 2022 da Simona Raimo e Maria Cropano, psicologhe ricercatrici delle Università degli Studi di Catanzaro e della Campania, ha evidenziato l’importante ruolo giocato nel processo di comunicazione tattile da alcune specifiche aree cerebrali. L’interconnessione tra l’insula posteriore, il lobulo parietale inferiore e il cervelletto permette, per esempio, l’integrazione tra le varie sensazioni tattili intersoggettive e la loro traduzione in un messaggio che coinvolge l’intero corpo.
Lo stretto collegamento tra il giro prefrontale mediale, la corteccia cingolata anteriore destra e la corteccia somatosensoriale primaria destra, invece, consente l’elaborazione dei movimenti associati al tatto, così come quella delle emozioni legate a questi ultimi. Ciò significa che il tocco non solo provoca una risposta motoria, ma può anche suscitare una gamma di reazioni emotive che contribuiscono alla complessità dell’esperienza tattile.
Questa associazione sinergica tra aree cerebrali permette così di creare un linguaggio tattile unico che consente di comunicare sensazioni ed emozioni attraverso il contatto fisico.
L’arte delle Geishe
Il legame tra tatto e piacere sembra avere origini antiche ed è presente in culture ed epoche diverse tra loro. Basti pensare alle Geishe della cultura giapponese, maestre della sensualità, per cui il tatto è stato un mezzo preferenziale capace di dar vita ad esperienze colme di piacere per i propri clienti. Le Geishe, infatti, erano solite praticare massaggi sensuali, seguiti da un bagno caldo e rilassante. Una pratica particolarmente erotica è il “massaggio cieco”, praticato cioè al buio, per enfatizzare ancora di più la potenza del contatto. Massaggi, gesti leggeri e appena accennati, che possono diventare via via più intensi, sono un potente strumento di comunicazione tra due individui.
Anche il Tantra, tradizione filosofica e spirituale che ha origine nell’antica India, mette in evidenza come il tatto sia il principe dei sensi: le pratiche sessuali, secondo i principi del Tantra, si basano infatti sul “sentire”. E dunque quale migliore mezzo se non il tatto, che traduce le sensazioni ottenute attraverso i recettori del corpo in forti emozioni?
Oltre il tocco
Il tatto, dunque, può svolgere un ruolo importante per amplificare il piacere e l’intesa tra due corpi che si incontrano. Ma cosa accade quando questa componente non prende parte alla danza?
Ci sono diversi filoni – che prendono spunto sia dalla ricerca scientifica, sia dagli insegnamenti tantrici – che riportano la possibilità di raggiungere stati orgasmici in assenza di stimolazione tattile.
Una ricerca del 1992, condotta da Beverly Whipple, Gina Ogden e Barry Komisaruk della State University del New Jersey (Usa), aveva evidenziato come le donne, che si eccitavano osservando immagini erotiche, sperimentassero reazioni fisiologiche (come l’aumento della pressione arteriosa e del battito cardiaco, e la dilatazione del diametro delle pupille) molto simili a quelle vissute nel corso di un orgasmo da stimolazione corporea.
Forza ipnotica
Dal Tantra, invece, sono stati tratti insegnamenti utili a raggiungere stati orgasmatici indotti dal pensiero e dall’ipnosi erotica, in totale assenza di stimolazione tattile e genitale. Sono infatti noti casi di persone che riescono a sperimentare l’orgasmo attraverso tecniche immaginative e meditative, così come con la respirazione intensa e il lavoro pelvico muscolare.
Tutte queste tecniche hanno il valore aggiunto di essere molto inclusive, poiché permettono di sperimentare piacere orgasmico anche a persone con disabilità fisico-motorie, che potrebbero avere difficoltà a raggiungere orgasmi attraverso la sola stimolazione genitale, così come a chi fa parte della comunità trans, che potrebbe sperimentare sentimenti di disforia di genere con la masturbazione diretta delle proprie zone erogene.
Amplificare le sensazioni
Il tatto può rivelarsi dunque un veicolo di intenso piacere, che si presta a numerose sperimentazioni erotiche. Le sensazioni sul corpo possono essere amplificate, per esempio, da prodotti specifici come gli oli per massaggi, che consentono inoltre di aggiungere lubrificazione o sperimentare differenti stimolazioni. Allo stesso modo, anche le pitture per il corpo (che richiamano la pratica del body painting) possono permettere di dare libero sfogo alla propria creatività sul corpo del partner, utilizzando materiali edibili che possono poi essere “assaggiati” sulla pelle della persona amata.
Chiara Maggio – Psicologa clinica e co-founder di Green Vibes, piattaforma online dedicata alla sessualità sostenibile per l’ambiente e per la persona.
Link e approfondimenti
- Il sito di Green Vibes.
- Le altre puntate della serie.