L’avventura di Perseverance su Marte: audio, video e foto a 360°

Ci proiettiamo sulla superficie di Marte con il rover Perseverance della Nasa. Alla scoperta di paesaggi, suoni, dettagli mai visti prima.

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L’avventura di Perseverance su Marte: audio, video e foto a 360°

Ci proiettiamo sulla superficie di Marte con il rover Perseverance della Nasa. Alla scoperta di paesaggi, suoni, dettagli mai visti prima.

Atterraggio Perseverance
L’atterraggio di Perseverance su Marte (NASA/JPL-Caltech). In apertura, il video del primo volo di Ingenuity (NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS).

Nei giorni scorsi il rover Perseverance della Nasa è arrivato su Marte, e ha iniziato la sua esplorazione alla ricerca di dati geologici e di tracce di vita.

“È la prima volta che una sonda è capace di riprendersi mentre atterra su un altro pianeta”

Un video ripreso dalla sonda mentre atterrava documenta le fasi più critiche del viaggio, cioè i sette minuti che precedono l’atterraggio (NASA/JPL-Caltech).

È il momento dell’impatto con l’atmosfera, che scalda lo scudo termico fino a 1.300 °C, e poi dell’apertura del paracadute, fino all’impatto con il suolo. “È la prima volta che siamo stati capaci di vedere noi stessi – cioè di vedere la nostra sonda – atterrare sulla superficie di un altro pianeta”, ha commentato Matt Wallace, vice project manager della missione al Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena, in California.

Il luogo di atterraggio, e i primi suoni

Landing Perseverance
Il puntino verde al centro è il luogo di atterraggio di Perseverance, ripreso dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa (NASA/JPL-Caltech/University of Arizona).

Il luogo in cui si è posato il rover (foto a sinistra) è il cratere Jezero, che si pensa ospitasse anticamente il delta di un fiume e un lago. Lì Perseverance si muoverà sulle sue sei ruote (v. modello 3D più in basso), ed effettuerà le sue analisi con il suo braccio robotico.

Dopo l’arrivo, il rover si è messo in azione. Ha registrato un audio (NASA/JPL-Caltech), con il microfono di bordo, nel quale per alcuni secondi si può ascoltare il fruscio del vento marziano (in questa versione, si ascolta l’audio originario, che include i suoni emessi dallo stesso rover).

Questi sono i primi suoni registrati sul Pianeta Rosso.

Foto e modelli 3D

Perseverance ha anche scattato una serie di fotografie dell’ambiente circostante con la sua coppia di telecamere Mastcam-Z. Alcune di queste immagini sono state composte per realizzare una visuale a 360° (NASA/JPL-Caltech).

In questa panoramica, in particolare, ci sono 142 immagini individuali scattate dal rover (qui sotto, un modello 3D, NASA/JPL-Caltech) nel terzo giorno marziano e ricomposte.

Ingegnoso!

Insieme a Perseverance ha viaggiato Ingenuity, un drone-elicottero il cui scopo è semplicemente quello di dimostratore tecnologico. Nessun mezzo, infatti, ha finora voltato nella rarefatta atmosfera marziana, che ha una pressione inferiore all’1% di quella terrestre. Per gli ingegneri è stata una vera e propria sfida. Da qui il nome, Ingenuity, che in inglese vuol dire “ingegnosità” (video NASA/JPL-Caltech).

Proprio nel giorno di Pasqua, il 4 aprile, Ingenuity viene posato al suolo, pronto per la sua avventura.

Il 19 aprile, dopo qualche ritardo dovuti a problemi con il software di controllo, finalmente Ingenuity ha eseguito il suo volo di prova, sollevandosi di circa tre metri in verticale sul suolo marziano. Si è trattato del primo volo a propulsione, controllato, su un altro pianeta, ed è stato documentato da un foto in bianco e nero e da un video.

Ingenuity
La prima immagine di Ingenuity in volo sopra il suolo marziano: ha fotografato la sua ombra (NASA/JPL-Caltech).

«Non sappiamo esattamente dove Ingenuity ci porterà, ma i risultati di oggi indicano che il cielo, almeno su Marte, non sarà il limite», ha commentato Steve Jurczyk, amministratore della Nasa.

Nei giorni successivi, Ingenuty ha continuato a volare. Fino a quando, il 27 aprile, ha ricambiato il favore al “fratello” Perseverance, fotografandolo dall’alto.

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Perseverance fotografato da Ingenuity, da circa 85 metri di distanza. Nella foto, si vede anche il luogo dell’atterraggio (NASA/JPL-Caltech).

Ossigeno fatto in casa

Nel frattempo, il 21 aprile, Perseverance ha effettuato un altro esperimento a titolo dimostrativo. Ha creato ossigeno a partire dall’anidride carbonica, per mezzo di uno strumento detto MOXIE (Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment, v. schema sotto).

La quantità prodotta al primo tentativo è stata modesta, appena 5 grammi, quanto basterebbe a un astronauta per 10 minuti. Ma è pur sempre un primo passo importante verso l’obiettivo di portare l’uomo sul Pianeta Rosso. MOXIE, comunque, è progettato per generare fino a 10 grammi di ossigeno all’ora.

Per saperne di più
• Il sito della Nasa dedicato all’esplorazione marziana.
• Il sito della Nasa dedicato a Perseverance.
Il primo volo di Ingenuity e la registrazione della diretta.
• Il blog di Andrea Bernagozzi su Josway.

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