Non ho parlato sì che tu non posse
ben veder ch’el fu re che chiese senno
acciò che re sufficiente fosse,
non per sapere il numero in che enno
li motor di qua sù, o se necesse
con contingente mai necesse fenno,
non si est dare primum motum esse
o se del mezzo cerchio far si puote
trïangol sì ch’un retto non avesse.
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso, Canto XIII, 80-103)
Salomone, famoso per la sua saggezza, fu re d’Israele dal 970 al 931 a.C. Dante parla di lui riferendosi a un episodio biblico, raccontato nel II Libro delle Cronache, in cui si racconta che Dio gli apparve in sogno e gli disse: “Chiedimi ciò che desideri”. Salomone, che era giovanissimo, rispose: “Dai al tuo servo un cuore mite, perché sappia rendere giustizia agli uomini e sappia distinguere il bene dal male”. E il Signore replicò: “Poiché non hai chiesto per te una lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, io ti concedo un cuore saggio e intelligente, ma ti concedo anche ciò che non hai chiesto, cioè ricchezze e gloria come nessun re ha mai avuto”.
Suggestioni non euclidee
Dante riporta il succo di questa leggenda, ma sostituisce le cose che Salomone avrebbe potuto chiedere (e non ha chiesto) con alcune questioni di logica, fisica e matematica che probabilmente Dante stesso avrebbe voluto chiedere a Dio di chiarire. In particolare l’ultima curiosità di Dante riguarda il fatto che, nella geometria euclidea, se un triangolo è inscritto in un semicerchio, allora necessariamente quel triangolo è rettangolo, conseguenza del fatto che la somma dei suoi tre angoli è equivalente a un angolo piatto. Questa proprietà può essere dedotta direttamente dall’assioma delle parallele (il quinto postulato di Euclide), che se venisse eliminato si aprirebbero le porte alle geometrie non euclidee, come è stato dimostrato nell’Ottocento.
Link e approfondimenti
• Il “programma” di divulgazione della conoscenza di Dante del Convivio e del De Vulgari Eloquentia.
• La serie completa di Gian Italo Bischi dedicata alla Divina Commedia.