La chimera uomo-scimmia

Alcuni scienziati hanno creato un ibrido uomo-scimmia, utilizzando cellule staminali umane impiantate in un embrione di macaco. L’esperimento ha acceso un forte dibattito sul piano etico.

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La chimera uomo-scimmia

Alcuni scienziati hanno creato un ibrido uomo-scimmia, utilizzando cellule staminali umane impiantate in un embrione di macaco. L’esperimento ha acceso un forte dibattito sul piano etico.

Il 15 aprile 2021 la rivista Cell ha pubblicato i risultati di una ricerca condotta da scienziati statunitensi, cinesi e spagnoli – Chimeric contribution of human extended pluripotent stem cells to monkey embryos ex vivo – consistente nell’innesto di cellule staminali umane in tessuti embrionali di Macaca fascicularis, una varietà di macaco. Le cellule umane si sono integrate con successo, sia pure con la perdita di numerosi esemplari delle chimere (in analogia con la chimera del mito vengono così designate entità viventi costituite da cellule provenienti da due diverse specie) fino al ventesimo giorno quando, per scelta etica, gli embrioni ancora vitali sono stati distrutti per non farli sviluppare ulteriormente. Scopo della ricerca era gettare le basi per un possibile futuro utilizzo terapeutico di organi umani sviluppatisi in specie ospiti, da destinarsi al trapianto.

Il lavoro suscita non poche perplessità di ordine etico. La posizione più intransigente è quella di coloro che negano sempre e comunque la liceità di dare artificialmente origine a esseri viventi non esistenti in natura: “non si gioca a fare Dio”, asseriscono costoro. Non mi sentirei di condividere questa posizione. Dopotutto non c’è quasi frutto, sulla nostra tavola, che non nasca da una pianta innestata e il mulo affianca da secoli le attività dell’uomo senza che tutto ciò abbia mai sollevato proteste. Il problema nasce semmai quando le pratiche manipolatorie umane danno origine a esseri senzienti i quali, in conseguenza della modalità attraverso la quale sono giunti alla vita, sono destinati a sicura sofferenza. Ma questo è solo un caso particolare del più generale problema della sofferenza imposta all’animale per l’utilità dell’uomo, dove esiste un ventaglio amplissimo di posizioni, dalla più permissiva fino alla più rigorosa del vegano o del fedele jainista che respira attraverso una mascherina per evitare l’inalazione casuale di un moscerino.

Va infine considerata l’eventualità, per ora assai remota, della chimera con componente umana, dell’uomo-chimera per così dire, con sviluppate capacità cognitive e in grado, magari, di vivere a lungo: la maggior parte delle concezioni bioetiche, per non dire la totalità, sarebbe fermamente contraria alla produzione di individui del genere come già lo è per la molto più semplice clonazione umana.

Francesco Piscitello
Francesco Piscitello
Francesco Piscitello è stato durante l’intera vita professionale cardiologo ospedaliero, e nel corso della sua attività ha maturato l’interesse per i temi bioetici. È autore di numerose raccolte poetiche e ha svolto attività pubblicistica per le riviste Eos e Odissea.

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