Le montagne di Plutone

Un gelido paesaggio di Plutone fotografato dalla Nasa. Qui al posto delle rocce ci sono acqua, azoto e CO2... ghiacciati.

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Plutone
Plutone ripreso dalla sonda New Horizons della Nasa (NASA/JHUAPL/SWRI).

Il paesaggio è buio e freddo, su Plutone, uno dei corpi celesti più esterni del Sistema solare situato a una distanza media da noi di circa 6 miliardi di chilometri, il quadruplo di Saturno.  

Regno di ghiaccio. Fa molto freddo, laggiù. La temperatura media in superficie è di -228 °C, cioè 45 gradi sopra lo zero assoluto. In confronto, i -60 °C che si possono registrare in Siberia o in Antartide sono più che confortevoli. Infatti, il paesaggio di Plutone è dominato dal ghiaccio, e in un senso molto più radicale di quanto non accada sulla Terra.

La temperatura media è di -228 °C: anche l’azoto e l’anidride carbonica, che sulla Terra sono gas, qui sono solidi

Come mostra questa immagine della sonda New Horizons della Nasa – presa da una distanza di 18 mila km – su Plutone le montagne stesse, e perfino le pianure, sono fatte di ghiaccio e non di roccia. Ma qui non è solo l’acqua a essere ghiacciata. A quelle temperature, sono solidi anche l’azoto e l’anidride carbonica, che sulla Terra esistono allo stato naturale solo come gas.

(Video NASA/JHUAPL/SWRI)

Paesaggio misto. Così, le montagne che qui si vedono in primo piano (Norgay Montes) così come quelle che si stagliano all’orizzonte (Hillary Montes) e perfino la pianura sulla destra (Sputnik Planum) hanno probabilmente una composizione mista di acqua, azoto e anidride carbonica. Se Plutone si scaldasse, sulla sua superficie avverrebbero violenti fenomeni di riassestamento che modificherebbero la superficie, levigandola: prima fonderebbe e poi evaporerebbe l’azoto (circa  -200 °C); poi sublimerebbe l’anidride carbonica, passando direttamente da solido a gas (-80 °C) e infine fonderebbe l’acqua (0 °C), trasformando definitivamente il corpo celeste in una gigantesca goccia liquida.

Le montagne sono alte fino a 3.500 metri, più degli Appennini 

Piccolo diametro. Nel regno ghiacciato di Plutone, però, un tale riscaldamento non avverrà mai, perché troppo grande è la distanza dal Sole. E così ancora a lungo resteranno quelle montagne, alte fino a 3.500 metri, che competono in altezza con le nostre sulla Terra ma che ancora più drammaticamente si stagliano sull’orizzonte curvo di Plutone. Il pianetino ha infatti un diametro di soli 380 chilometri (meno della distanza in linea d’aria tra Roma e Milano), 33 volte più piccolo del nostro. 

Declassato. Plutone, fino a non molto tempo fa, era considerato l’ultimo dei pianeti. Oggi viene classificato in modo diverso, uno dei tanti pianeti nani che si trovano nella cosiddetta Fascia di Kuiper, una zona periferica del Sistema solare ricca di corpi ghiacciati che si estende oltre l’orbita di Nettuno.

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